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Bambini e minimoto

[S] In passato avevamo scritto un post relativamente a quale sport scegliere per i nostri figli. 
E' inevitabile che un bambino segua l'onda delle "mode" o di ciò che piace agli amici di scuola. 
Fortunatamente questo non vale per GGrande che oggi ha lamentato il fatto che a scuola tutti parlino di calcio e che per lui sia una noia pazzesca. 
La cosa non mi stupisce. Ognuno ha le proprie passioni: io amo il tennis, lo sci, il basket, il motociclismo, l'automobilismo, il ciclismo, il nuoto, il pattinaggio sul ghiaccio, il curling, la pallavolo. La mia avversione per lo sport "nazionalpopolare" non deve essere la loro.
Non ho gliel'ho mai negato. 
Se volessero giocare in una squadra, seppur senza tanto entusiasmo, li accompagnerei ma al momento nessuno dei due ha manifestato l'intenzione. Tanto meglio.
Sia GGrande che GPiccolo giocano a tennis, hanno fatto nuoto e adorano andare in montagna a sciare. D'altronde la mela non casca tanto lontana dall'albero ...
Ma la mia grande passione sono le moto, da sempre. E' un qualcosa che avevo dentro già da bambino. Rimanevo incantato davanti alla televisione a guardare le gare e mi sarebbe piaciuto poter fare motocross. Da piccolo, quando uscivo da scuola per andare da mia mamma al negozio, passavo davanti a "Falele", uno dei due meccanici del paese. L'altro, quello storico (Biagi), era 10 metri dopo il negozio di alimentari della mamma. Per cui l'odore del grasso e della benzina aleggiava costantemente nell'aria.
Un giorno vidi in vetrina una piccola moto per bambini, un Malaguti 50 cc. arancione, il Grizzly. Credo di aver preso nel tempo un centinaio di depliants, ero diventato il loro incubo peggiore.
Alla sera andavo a letto e prima di addormentarmi leggevo le caratteristiche tecniche. Ovviamente ho sfinito i miei genitori affinchè mi comprassero quell'opera d'arte.  Per tutti i miei compleanni e per Natale sognavo di svegliarmi e di trovarla  in casa legata con un bel fiocco. Purtroppo non è successo. 
Allora sono arrivati i 14 anni e anche lì sognavo di svegliarmi col tanto agognato motorino in garage. E ancora no. Presi coraggio e chiesi ai miei genitori di poter andare a lavorare durante le vacanze scolastiche per guadagnare due soldi per fare l'acquisto in autonomia. E così feci. Due mesi di duro lavoro estivo a movimentare mortadelle e motorino acquistato.  
Tralasciando il fatto che la passione è andata avanti e che ora collaboro con un team nel Campionato Italiano Velocità, ho approfittato di una minimoto che avevamo in azienda e l'ho portata a casa verniciandola coi colori della Twelve Racing. GGrande ha iniziato a muoversi per casa all'età di due anni con una Kiddimoto, bicicletta  in legno senza pedali, ideale per imparare l'equilibrio. Le avevo viste usare prevalentemente da bambini del nord Europa all'interno del Paddock della Superbike. Poi trascorreva lunghi momenti sulla moto parcheggiata, simulando curve e accelerazioni.
Allora ho acquistato una tuta per bambino della Axo, casco Caberg e paraschiena Axo per Ggrande (che allora era GPiccolo),  e ho iniziato a portarlo in pista alla Minimoto Motorpark Cattolica.
La minimoto è stata debitamente "strozzata" (frenata), per impedirgli di andare troppo forte e per non rischiare di farsi male. Devo dire che una volta si è lasciato prendere la mano e si è lanciato in un acrobatico high-side che l'ha lanciato come un missile per aria. 
Un pò di lacrime, un pò di ghiaccio e tutto è passato senza gravi conseguenze. 
Le piste di minimoto sono frequentate da genitori che accompagnano i figli. Non ci sono vere e proprie scuole e questo per me è un grave errore. Lo scorso anno sono andato per i test del team al circuito di Cartagena in Spagna al cui interno c'è un parcheggio con qualche birillo. Ho avuto modo di vedere una vera e propria scuola guida per bambini e capisco perchè ci siano tanti piloti spagnoli forti. Pochi fronzoli, tanta tecnica e divertimento puro.
Qui da noi invece i papà portano i bambini in pista, spendono e spandono per avere il top presente sul mercato e pretendono che vadano forte, che facciano il record sul giro, che diventino dei campioni già dopo pochi giri di pista. 
Io e G invece siamo più semplici: arriviamo in pista con la nostra minimoto, la tanica per la benzina, una bottiglietta d'acqua e quando va bene uno straccio. Per lui deve essere un gioco, un divertimento... per lui. 
E per me? Questa è la domanda che mi sono posto: piace a lui o piace a me ??? Perchè molto spesso questo è l'errore che un genitore commette, pretendere che il proprio figlio faccia ciò in cui il genitore non è riuscito. Allora per un bel pò di tempo ho smesso di portarlo. Ho lasciato la minimoto in garage aspettando una sua richiesta che non è arrivata sino a quando un giorno, poco tempo fa mi ha chiesto perchè non lo portassi più alle minimoto. Gli ho risposto che deve essere lui a chiedermelo. Deve avere voglia, desiderare di andare, fremere, provare emozione. Diversamente possiamo stare a casa, risparmiamo soldi e non rischiamo di farci male. 
Il fine settimana scorso me lo ha chiesto e così insieme alle valigie abbiamo caricato anche la minimoto per un week end al mare. 
Alla pista di Cattolica in cui andiamo di solito c'erano troppi "professionisti", bambini molto più veloci di GGrande e non me la sono sentita di buttarlo nella mischia dopo tanto tempo fermo. Allora siamo andati alla Jeepers, quella che si vede passando dall'autostrada in prossimità dello svincolo di Cattolica. Ci sono due piste, una lunga e una corta su cui ha girato GGrande. Logicamente in tutto questo si è inserito GPiccolo che per non essere da meno ha voluto - prematuramente - provare. "Anch'io, anch'io, anch'io !" 
Dicono che i piloti debbano essere "ignoranti". Beh, GPiccolo potrebbe già ambire al titolo di campione del mondo. Sulla fiducia. Non è ancora capace di andare in bici senza rotelle, figuriamoci in minimoto. Ha provato, mezzo giro ed è sceso, ma la tuta l'ha tenuta su tutto il giorno ugualmente. 
GGrande invece ha compiuto un bel pò di giri divertendosi molto. A me che giri piano o forte interessa poco. Voglio che si diverta perchè per lui deve essere un piacere.
Nell'affrontare una curva ha toccato la ruota anteriore di un bambino, venuto per la prima volta a provare con una minimoto a noleggio. Inevitabilmente questo è caduto dando una bella grattata col sedere per terra. GGrande terminato il giro si è fermato ed è corso immediatamente da lui per sincerarsi delle condizioni e scusandosi per il contatto. Mentre andavamo verso la macchina è ritornato da questo bambino (ancora un pò scosso), incoraggiandolo a rientrare in pista e scusandosi nuovamente per quanto accaduto. 
Il papà ci ha ringraziato tanto e ha fatto i complimenti a GGrande per l'educazione.Per me è stato come se avesse vinto un mondiale. 
Alla fine abbiamo trascorso una giornata divertente tutti e quattro insieme frastornati dai ronzii di queste motorette, baciati da un caldo sole. 
Ma la parte più bella è sempre quella del "dopo", quella dei racconti e dei "Hai visto quando mi è partita?" o "Hai visto come mi sono infilato?" e ti rendi conto che si sono divertiti veramente.

Stefano 

GPiccolo che guarda GGrande mentre gira:

Foto itommasini4u.blogspot.it


Commenti

  1. E meno male che ci sono ancora genitori non competitivi!!!! Pochi purtroppo, troppo pochi!
    Io sono dell'idea che debbano essere i bambini a chiedere di fare un'attività oppure l'altra e questo, nella moderna società, non avviene mai: sono i genitori che riempiono l'agenda dei bambini e fanno fare loro di tutto e di più.
    Mio figlio non fa nulla, lui gioca, noi giochiamo, perchè è questo che desidera.
    A sei anni ha fatto un solo corso di nuoto (perché mi ha chiesto di farlo) e basta.
    Adesso c'è una assurda corsa a chi fa di più e ogni giornata è impegnata all'inverosimile.
    Si dimentica che i bambini devono giocare e devono divertirsi, non fare i piccoli manager e i piccoli campioni.
    Ma tu lo sai che mio fratello, che è stato per anni allenatore di pallavolo, è stato menato (e ripeto menato) da un gentore, perché l'adorata figlioletta non è entrata in squadra, ma se ne è stata in panchina?
    E non mi dire che non ci sono genitori frustrati in giro!!!!
    Quindi, davvero, sensatissima e assolutamente educativa la tua scelta!!!

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    1. Io (noi), agiamo così convinti di farlo nell'interesse dei bambini perchè conosciamo i nostri figli, il loro carattere, le loro abitudini.
      Caratteri diversi probabilmente richiedono atteggiamenti diversi.
      Oggi come oggi si vedono molti estremismi che non condivido.
      Grazie per la risposta !
      Stefano

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  2. Che emozione pensare a quando anche i miei piccoli si vorranno cimentare!
    Comunque ti faccio i complimenti per l'atteggiamento equilibrato che sai tenere in questa circostanza, io ancora adesso accuso i miei genitori per avermi costretta ad andare per 5 anni a pallavolo quando non mi piaceva, non ero brava ed ero l'unica che era sempre in panchina. 5 anni!!!

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    Risposte
    1. Fare qualcosa controvoglia non è piacevole, a qualunque età !!!
      Caratterialmente non apprezzo gli estremismi e le esaltazioni ma al tempo stesso non vorrei fare di tutte le erbe un fascio. Ci sono genitori che hanno la capacità di capire il lato positivo dello sport, altri no. Come d'altronde nella vita di tutti i giorni.
      Grazie per il messaggio. Stefano

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  3. Quest'anno mio figlio ha cominciato il corso di pattinaggio sul ghiaccio, si diverte troppo, come noi del resto!
    Dargli la possibilita' di scegliere, di provare sin da piccolini, portarli spesso e volentieri fuori, il mio sempre con una bici tra le mani e provare varie discipline e' il modo migliore per loro di capire che ci sono tante attivita' divertenti anche se impegnative.
    Anche noi siamo contro il noioso calcio...per me e' noioso! Mio padre mi portava allo stadio, mio fratello giocava a calcio dopo aver provato svariati sport ma non mi ha mai appassionato piu' di tanto invece mio figlio ama calciare la palla e nonostante a noi non piacesse come sport lo ha provato, avrebbe voluto continuare il corso, ma gli orari assurdi del corso, lezioni che non possono esser interrotte...insomma la strada si e' fermata in fretta ed il destino lo ha portato sul ghiaccio!
    E' bellissimo vedere tutti i bambini poter fare quello che a loro piace, e' una soddisfazione ed una felicita' immensa!

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    Risposte
    1. Ciao Roberta,
      che spettacolo il pattinaggio sul ghiaccio ... e che cadute !!!
      Come ho scritto sopra personalmente non amo il calcio per l'ambiente che lo circonda, non tanto per lo sport fine a se stesso. Ho amici che allenano e che ci credono, persone bravissime. Un ragazzo di Livorno, uno qui di Bologna, un amico a Verona e altri in Romagna.
      Non amo i fanatismi ciechi e beceri, quelli che ti occludono la vista e che non ti fanno ragionare. Ma è anche vero che il mondo è bello e vario (a volte anche ... aVariato), e per fortuna c'è ancora libertà di scelta e di movimento.
      Pensa se fossimo tutti obbligati a fare la stessa cosa !
      Ecco che allora per uscire dalla massa, per essere "diversi", ben vengano quegli sport definiti "minori" ma minori de che ??? Minori perchè non praticati dalla stragrande maggioranza, dal bombardamento mediatico cui siamo sottoposti quotidianamente dalle televisioni e dai giornali sportivi.
      Viva Alex Zanardi per l'esempio che da al mondo, gli schermitori, gli sciatori, i pattinatori, i ciclisti, i ginnasti, i pallavolisti, i nuotatori, gli arcieri, i fondisti ... tutti quegli atleti che in nome dello sport si cimentano quotidianamente.
      A presto, Stefano

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  4. Ciao Stefano, che bellissimo post.............. ^__^
    L'avevo letto stamattina ma non avevo il tempo per scrivere la mia, ora si................!!! ;-)))
    Allora io, oltre per il fatto che fa bene fare SPORT, penso anche che sia un modo per tenere i ragazzi lontani da 'certi ambienti' e dare tante prospettive diverse e punti di vista diversi. Qualche anno fa mia figlia ha provato danza (IO adoro ballare....) ma non era per lei, ha trascorso un anno 'sabbatico' :-D e quest'anno si è iscritta a............. BASKET!!!!!
    Non avrei mai creduto che uno sport praticato specialmente dai bambini maschi potesse piacerle così tanto invece, quando si allena, (su 20 bambini ci sono, lei compresa, 5 bambine) corre e RIDE!!! Ha il viso che sprigiona felicità e io non mi perdo neanche 5 minuti del tempo che trascorre in palestra, quando può anche mio marito, esultando quando fa canestro e in generale per tutta la squadra!!!!
    Ci sono altre tante mamme che invece arrivano, 'lasciano il pacco' e tornano quando l'ora è finita!!! :-(((
    Per carità tutti noi abbiamo mille mila impegni ma trovare del tempo, magari una volta ogni tanto, per rimanere a guardarli costa soldi?????? O_O Mah!!! Non capisco..............
    Poi arriviamo al discorso moto ^__________________^
    Io sono una fan dal 1998 di.................... VALENTINO ROSSI!!!!! ^_______^
    Raramente mi sono persa una gara e in più abito a 25 km. da Tavullia quindi mi piacerebbe che il mio piccolino salisse su una moto, magari anche mini :-D, ma onestamente non so se ne avrei il coraggio. Il solo pensiero che si possa fare male mi fa diventare i capelli dritti e, cosa non da poco, costa un sacco............ :-((
    Spesso poi, sento dire che manca proprio la voglia di far crescere i ragazzini in questo sport e la cosa non mi meraviglia se pensi a quanto cosa andare a vedere una corsa!!!!!!!
    Al momento però non devo preoccuparmi perchè Gabriele mi ha chiesto di provare break dance................. ;-)))))
    Scusa il commento stra-lunghissimo e ancora complimenti per l'argomento scelto!!!
    Kissssssssssssssssssssssssssssss

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    Risposte
    1. Ciao Betta,
      grazie per la risposta. Hai affrontato un tema che avrei voluto inserire nel post ma che non ho messo perché sennò sarebbe diventato troppo lungo ma prendo la palla al balzo: l'infortunio.
      È vero, può essere pericoloso ma le piste oggi sono sicure, le minimoto sono molto basse e l'abbigliamento tecnico, se buono, aiuta un sacco. Io credo andare in discesa in bicicletta senza protezioni sia molto più pericoloso, sciare lo può essere (gli altri), nuotare subito dopo aver mangiato, insomma ... bisogna stare attenti a tutto. Io ho il terrore pensando a quando saranno grandi e usciranno in macchina con gli amici. Quello che vorrei loro capissero è che se uno vuole andare forte ci sono i luoghi preposti per farlo (piste) e se vorranno andarci io sarò il primo a portarli.
      Lo scorso anno in Russia in una gara morì un mio amico (Andrea Antonelli). Era un ragazzo stupendo che amava alla follia quello che faceva, voleva bene ai miei figli. A volte penso che sì, sia uno sport rischioso ma non più di altri. Abbiamo visto che si rischia anche ad andare allo stadio ..
      Comunque anch'io sono dell'opinione che vadano assecondati nelle loro richieste. La break dance è fantastica :)
      Buona serata
      Ste

      Elimina
  5. Ciao sono appena approdata sul vostro blog e davvero mi ritrovo molto con il vostro pensare.
    Domani sul nostro blog vi nominerò Top of the Post della settimana.
    ciao

    RispondiElimina
  6. Questo post mi è piaciuto tanto!
    Credo che assillare i bambini con mille impegni o corsi che non gli va di fare sia sbagliatissimo!
    Invece è una cosa bellissima fargli provare con mano le cose e farli appassionare a sport, o attività in generale, per capire cosa gli può piacere. Perché avere una passione, che sia sportiva o creativa, penso sia la cosa più bella del mondo!

    RispondiElimina
  7. Grazie Rama !
    Condivido in pieno ciò che dici.
    In questo caso alla quantità preferisco la qualità. Poche cose che li rendano felici piuttosto che tante per cui vanno in confusione senza apprezzarne il contenuto.
    Stefano

    RispondiElimina
  8. Rispettare i gusti e le scelte dei bambini è un atteggiamento che pochi genitori hanno..complimenti!Bellissimo post. Condivido ciò che pensi.
    Francy

    RispondiElimina

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