[S] Sin dalla gravidanza di GGrande abbiamo pensato a quale
sport fargli fare e inevitabilmente la scelta è ricaduta su quelli che ho sempre
amato e/o praticato. Ammetto che il principio è sbagliato, sono consapevole che
debbano essere loro a scegliere ma credo che nessun bambino a quattro anni
abbia detto ai propri genitori di voler fare danza classica o di volersi cimentare nella pratica del curling.
Ecco che si pensa al classico e sempreverde nuoto “che è lo
sport più completo” frase herpes sulla bocca di tutti, da che mondo è mondo. Nuoto al quale abbiamo rinunciato per la
difficoltà logistica della gestione del
porta-svesti-aspetta-lava-rivesti-riporta. Per il nuoto c’è tempo.
Calcio non se ne parla, vietato per “n” motivi.
Allora ecco che si è optato per il tennis grazie anche alla fortuna
d’avere un’amica insegnante, Martina.
Dopo un serrato confronto tra il sottoscritto e l’allora
quattrenne, del tipo
“Ti piace il tennis?”
“Non so cos’è”
“Ottimo allora lo fai”, GGrande ha intrapreso la sua
carriera di tennista.
Ad oggi, dopo 3 anni di lezioni e con l’inizio del quarto
corso, non riusciamo ancora a prendere la pallina.
Ho il vago dubbio che non sia il suo sport, ora tentiamo la
mossa estrema degli occhiali da vista per capire se è un problema di miopia-astigmatismo
di cui, suo malgrado, soffre.
Però si diverte, i corsi che ha fatto sino ad oggi sono
stati ben organizzati con una parte di psicomotricità e una parte di tennis
vero e proprio. Per i tuttologi che lo definiscono uno sport asimmetrico
consiglio di guardare il fisico di Rafa Nadal, di Djokovic o di Federer e sappiatemi
dire se li reputate asimmetrici. I corsi di tennis del giorno d'oggi sono ben realizzati e prevedono giochi di compensazione per il braccio che non lavora.
Ma la grande passione di famiglia è la montagna e di
conseguenza lo sci.
Quando vado a sciare con Omar (il mio amico), non fa altro
che ripetere “non ringrazierò mai abbastanza i miei genitori per avermi portato
da piccolo a sciare”. E’ rimasto piccolo (di statura), ma sa sciare molto bene. Molte delle nostre capacità sportive sono dovute al sacrificio di persone che si sono sbattute per noi.
Lo sci è uno sport che lo impari da bambino o
caro mio è dura. Con i nuovi materiali è tutto più facile ma sistematicamente
mi capita di vedere lungo le piste qualche adulto-sequoia che prova a sciare. Vedi adulti che per amore si umiliano nel tentativo di
imparare / insegnare.
Il massimo della comicità lo abbiamo visto lo scorso anno quando un lui "esaltato" aveva imbragato con funi la propria compagna e faceva da skilift umano tentando di farle risalire una pista, tutto questo davanti agli occhi sbigottiti di turisti e maestri. Ovviamente non c'è riuscito e dubitiamo fortemente che la coppia sia ancora tale.
Il massimo della comicità lo abbiamo visto lo scorso anno quando un lui "esaltato" aveva imbragato con funi la propria compagna e faceva da skilift umano tentando di farle risalire una pista, tutto questo davanti agli occhi sbigottiti di turisti e maestri. Ovviamente non c'è riuscito e dubitiamo fortemente che la coppia sia ancora tale.
Non si possono assumere posture inverosimili, un misto tra la posizione sulla turca e le gambe di Big Jim quando volevi fargli
fare la spaccata, c'è pur sempre una dignità da mantenere.
Uomini, donne, se pensate di amarvi e di essere fatti l’uno
per l’altra ma uno di voi non sa sciare lasciate stare, c’è il tepore della
baita che può regalare infinite emozioni !
GGrande no, lui ha amato lo sci sin dal primo momento. Sarà
il casco in testa che gli ricorda la sua grande passione (le moto), sarà che
gli piace la montagna, sarà il brivido della velocità però lo sci gli è piaciuto da subito. Ha
iniziato a quattro anni e tutti gli anni, un week end si e uno no, gli abbiamo
fatto prendere lezioni col maestro. E’ stato un esborso economico non
indifferente, lo ammetto. Ho sacrificato le mie sciate perché mentre lui faceva
lezione non è che io potessi andarmene in giro però ne è valsa la pena ed il
sacrificio è stato ripagato.
Lo scorso anno, da seienne, ha affrontato senza timore le
piste nere, con calma eh, mica è un fenomeno, però è sceso. Poi un giorno ha
voluto che io rimanessi a metà pista ad aspettarlo che sarebbe andato da solo a
prendere lo skilift, risalito e sceso. Permesso concesso perché il campo scuola
di Obereggen lo consente ma soprattutto per dargli quella fiducia e responsabilità
che lo hanno fatto sentire “grande”.
La fiducia è stata abbondantemente ripagata.
Stamattina mentre andavamo a scuola si vedevano in
lontananza le pre-alpi veronesi completamente innevate. Guardandole mi ha detto “non vedo l’ora di
andare a sciare papà, quando mi porti ?”.
Presto, molto presto.
Stefano...se mi dici che il bicipite sinistro di Rafa è uguale al destro...beh, ti regalo una nuova coppia di lenti da vista...ma per te, non per GGrande ;-P
RispondiEliminaReggae1095
Confermo quanto citato dal buon Stefano, ringrazio i miei ... aggiungo che mi pare il rischio di restare piccoli sia, oggi, scongiurato visto che a 10/12 anni sono tutti già più alti di me !!! ;-)
RispondiEliminaOmar
Bel post, bravo Stefano! Pgrande
RispondiElimina