[G] Non era mia intenzione chiudere la settimana lavorativa con un'altra riflessione, ma è stato impossibile non farlo.
Quando la mattina accompagno a scuola GPiccolo ascoltiamo in macchina un Cd di vecchie sigle di cartoni animati, la sua preferita è quella di Gig "cuore d'acciaio" come dice lui. Poi lui va a scuola e io continuo ad ascoltarle perché mi mettono allegria e mi fan tornare un pò bambina. Questa mattina invece voleva ascoltare un CD noiosissimo di Peppa Pig, quindi appeno l'ho lasciato a scuola ho "cambiato" musica scegliendo Radio Deejay. Alla mattina in onda c'è il Trio Medusa che adoro, molto più in radio che in televisione. L'argomento di cui stavano parlando, l'uscita del libro di Fausto Brizzi "Cento giorni di felicità", mi ha incuriosito subito. Il romanzo racconta la storia di un uomo che scopre di avere una malattia in fase terminale e gli restano solo 100 giorni da vivere. Cento giorni in cui il protagonista si impegnerà nella cosa più difficile di tutti: essere felice.
Ditemi se non fa riflettere una cosa del genere... Allora ho pensato a cosa farei io se mi rimanessero solo 100 giorni di vita. Certo prima dovrei metabolizzare la notizia, i primi 5 giorni, cercandone l'aspetto positivo: non tutti hanno la fortuna di conoscere il giorno della propria dipartita. Poi gli altri 95 giorni? Ho pensato subito ad un lunghissimo viaggio, per vedere e conoscere posti nuovi, oppure a qualche cosa di pericoloso tipo lanciarmi con il paracadute o bungee jumping, tanto peggio di così. Ho pensato anche di comperarmi un paio di scarpe di Jimmy Choo per essere super fashion almeno i miei ultimi giorni.
Ma poi alla fine, farei anche io come il protagonista, vivrei normalmente, cercando "solo" di essere felice, tenendomi stretta i miei amori più grandi.
Non è così scontata la felicità, è un bene preziosissimo che va coltivato, curato e alimentato ogni giorno e soprattutto cercata nelle piccole cose perchè è lì che si nasconde.
Allora ecco cosa farei, solo cose che mi rendono veramente felice: passeggiate nei boschi a raccogliere lamponi, corse in bicicletta lungo la discesa davanti a casa cercando di non usare i freni oppure con lo scooter in due nel sottopasso di Misano cercando di toccare i 100 Km/h.
E ancora: aspetterei la pioggia per correre fuori con i bimbi a specchiarmi nelle pozzanghere e poi ci salterei dentro, preparerei ogni giorno una torta e inviterei tutti gli amici per assaggiarla; chiamerei mia mamma, mia sorella o la Pucci al telefono e parlerei per ore e ore del nulla cosmico. E poi abbracci abbracci e ancora abbracci e come sottofondo le risate contagiose dei bambini.
E se proprio non mi riuscisse di fare una cosa che mi rende felice potrei sempre pensare a quelle che mi hanno reso felice: le gite con i nonni, la mattina di Pasqua e il Martini, il giorno del nostro matrimonio, la nascita dei bimbi ... ho così tanti pensieri felici che riuscirei anche a volare:
“Campanellino, perché non riesco a volare?”
“Peter Pan, per volare hai
bisogno di ritrovare i tuoi pensieri felici”.
James
Barrie, Peter Pan
A presto. Giorgia
Wow, sono senza parole...bella riflessione !
RispondiEliminaGrazie mia cara Anonimo!!!! Giò
EliminaCara Giorgia, da queste righe ho capito che sei una persona veramente speciale !
RispondiEliminaUna Donna, che sa "seminare", per poter raccogliere la felicità.
Licia
Grazie mille Licia per le tu bellissime parole e grazie anche per essere passata di qua.. Giorgia
EliminaOggi 25 Maggio a 6 masi dal tuo post mi sono accadute varie cose, su una concordo pienamente con te PENSARE A QUELLE CHE MI HANNO RESO FELICE ti aiuta a vedere gli avvenimenti in un' ottica migliore e cosa importante ti aiutano a non affondare. Penso che leggerò il libro. ciao Elsa
RispondiEliminaGrazie mille Elsa, i pensieri felici rendono liberi di volare... Giorgia
Elimina